La cittadina di Macchia di Giarre, custode nelle tradizioni e nella fede, si fregia di avere come santo protettore il giovane martire Vito di Mazara del Vallo. Si rinnova, dunque, nel vivere con devozione la festa in onore di San Vito martire che vede la comunità parrocchiale di Macchia di Giarre nel mese di Agosto stretta attorno al protettore al quale vuole esprimere il giusto ringraziamento per i benefici che sempre e in modo speciale ultimamente, in tempi difficili sotto tanti punti di vista, ha ottenuto dalla sua intercessione. Allo stesso tempo, volgere lo sguardo a San Vito, significa fare scelte nuove e prendere decisioni coraggiose perché dal suo esempio ci sentiamo invogliati a cambiare vita, a rigettare il male che deturpa le coscienze e la società, a crescere nella fede e a diffondere intorno a noi l’amore di Dio che egli ha incontrato, incarnato e testimoniato con coerenza e forza fino al martirio.
La festa di quest’anno, sebbene ancora privata delle consuete manifestazioni esterne, è impreziosita dal fatto che ha segnato l’inizio del Giubileo parrocchiale indetto in occasione del cinquantesimo anniversario della dedicazione della chiesa madre che culminerà nella celebrazione di domenica 24 ottobre. Aprendo la Porta Santa, Sua Eccellenza Monsignor Paolo Urso, emerito vescovo di Ragusa, ha dato vita all’apertura di un rinnovamento interiore in quanto ha aperto un tempo speciale di grazia per riscoprire il nostro battesimo e la nostra appartenenza alla Chiesa, famiglia di santi animata dallo Spirito Santo che rende gloria a Dio per la redenzione operata da Cristo Signore. Ad attenderci sull’uscio della porta santa c’è San Vito, come nostro sicuro compagno di viaggio per condurre la nostra comunità sui passi della santità.
Gianvito De Salvo