Regalbuto - Sicilia
Territorio
Regalbuto fu fondata del 420 a.C. con il nome di Amaselon. Occupa la parte orientale della Provincia di Enna tra i Nebrodi e gli Erei e si trova a cavallo dei bacini dei fiumi Salso e Dittaino. È all’epoca musulmana che risalgono le prime fonti storiche del Paese, abitato a lungo dai Saraceni e successivamente dai Cristiani. Con l’arrivo dei Cristiani furono costruite numerose Chiese; di alcune restano solo ruderi e altre sono ancora ben conservate: la Chiesa Madre e l’annessa Chiesa del Purgatorio, la Chiesa di S.Maria della Croce, la Chiesa di S. Agostino, la Chiesa di Maria SS. della Grazia, la Chiesa dei Cappuccini, la Chiesa di San Sebastiano e la Chiesa di San Domenico tutte costruite e ricostruite completamente dal 1500 al 1700. Una delle zone più antiche e caratteristiche è il Quartiere Cristiano “Sopra le Fosse” situato nella zona più alta del paese da cui è possibile godere il meraviglioso panorama del Lago Pozzillo, del centro storico e della maestosa mole dell’Etna. Altro quartiere, testimonianza del passato, è il Quartiere Saraceno che fu il primo insediamento arabo su Regalbuto. Il Lago Pozzillo, è uno dei laghi artificiali più grandi d’Europa. Nacque negli anni 1950 e la diga entro in funzione nel 1959 e fu costruita con lo scopo di conservare l’acqua per l’irrigazione degli agrumeti e dei fertili terreni della Piana di Catania ma anche per alimentare centrali per la produzione di energia elettrica. Oasi di verde, meta di riposo e di tranquillità.
La devozione a San Vito
Nella settimana che precede la festa, ma particolarmente i tre giorni che precedono la processione di giorno 8 agosto, i regalbutesi si recano ad Agira, a piedi o con dei mezzi, per acquistare “Rami di alloro”, segno che serve per la processione dell’alloro, viene fatto per voto e devozione. A partire dal primo pomeriggio, di giorno 8 agosto, i fedeli, recando in mano i rami di alloro, vanno a gruppi presso la Chiesa dei Cappuccini. I fedeli giunti presso la chiesa, entrano dalla porta centrale e si recano presso l’altare a rendere omaggio al luogo dove il santo operò i suoi prodigi. Il corteo è aperto da coloro che recano l’antinni, cioè dei pali rivestiti di alloro e addobbati con fazzoletti variopinti e nastri rossi. Seguono tutti i fedeli che recano in mano i rami di alloro addobbati con nastrini rossi (zahareddi) simboli del martirio di S. Vito. Nella serata del 9 agosto si svolge la Processione con le Reliquie di parte del cranio, di un braccio e un piede. Questo momento rituale è l’evento centrale della festività, in quanto fa memoria dell’arrivo a Regalbuto in questo giorno delle reliquie provenienti da Piazza Armerina nel 1547. La processione parte dalla chiesa madre e si reca lungo tutta la via G.F. Ingrassia fino alla piazza S. Vito nel quartiere Tribona. Qui sorge la piccola cappella di San Vito edificata presso l’antico ingresso del centro abitato da sud, in memoria dell’evento dell’arrivo delle reliquie nel 1547. Il giorno 10 e l’11, si svolge la Processione con la Statua del santo portato a spalla per le vie di tutto il centro abitato. La sera dell’11 si svolge quella che era chiamata la processione solenne dalla cappella di S. Vito fino alla chiesa madre lungo la via G.F. Ingrassia.
Tradizioni e sapori
Il carnevale a Regalbuto è la manifestazione più attesa e sentita dai regalbutesi ed è tra i più importanti del Centro Sicilia e non solo, capace di richiamare migliaia di spettatori dalle splendide maschere frutto di abile sartoria e geniale estro. Tante le manifestazioni che si susseguono nei cinque sabati precedono il mercoledì delle Ceneri, e durante gli ultimi tre giorni (domenica, lunedì e martedì) il grande spettacolo delle sfilate e del concorso a premi delle maschere. Elemento tipico del carnevale sono le danze tradizionali; queste originano dai balli dell’inizio del ‘900, chiamate contradanze, derivate da vecchi balli padronali del baroni. Resi tradizionali nelle manifestazioni popolari del carnevale sono considerate di buon auspicio per la bontà del raccolto. Molto divertenti e decorative vengono ballate da 12 coppie di danzatori in costume. Gli abiti colpiscono per la loro spettacolarità, bellezza e valore la Contradanza si esprime attraverso figure coreografiche fisse, ripetute e tramandate nel corso degli anni.